Da ricercatori a imprenditori: start up nascono al Politecnico di Milano

«E la novità, l’innovazione, è che non importa di che materiale sono fatti. Calcestruzzo o plastica riciclata, poco conta, quel che importa veramente non è la sostanza con cui verranno realizzati, ma il disegno, la forma, appunto» Questo è quanto si dice della nuova Start Up “Phononic Vibes” nata al Politecnico di Milano da 3 ragazzi, Luca D’Alessandro di Chieti, Giovanni Capellari di Udine e Stefano Caverni di Fano.

Ora sono stati presentati due brevetti e si concretizza la possibilità di industrializzare i prototipi del loro progetto, ed i 3 passeranno da ricercatori a veri e propri imprenditori.

Si tratta di una delle 120 start up incubate dal Polihub ed una delle prime ad essere esaminata da Poli360 durante l’evento 360 Capital Partners.

«il nostro mercato potenziale, almeno per ora, non è l’edilizia privata. Forse quella verrà in un secondo momento, e non immagina quanta gente ci sta già scrivendo chiedendoci soluzioni per isolare i loro appartamenti dalle molestie sonore dei vicini. Per ora, tuttavia, ci stiamo concentrando nel settore dei trasporti».

L’idea dei tre ragazzi è stata quella di progettare moduli capaci di assorbire suoni e vibrazioni incanalandole in cunicoli formati da strutture finora inedite «Teoricamente potremmo utilizzare qualsiasi tipo di materiale. Il che dal punto di vista commerciale è un enorme vantaggio, considerato il fatto che chi costruisce infrastrutture ha la necessità di contenere i costi» «Sostanzialmente realizziamo pannelli insonorizzanti per le autostrade e linee interrate capaci di assorbire le vibrazioni al passaggio di tram e treni. Fra le applicazioni allo studio anche la possibilità di utilizzare onde sonore e vibrazioni per produrre elettricità e illuminare le strade».

Stefano Mainetti, a capo del Polihub dice «Questa start up possiede tutte le carte in regola per crescere: ha infatti la proprietà intellettuale dei sistemi innovativi che sta industrializzando, ha superato con successo le prime prove sperimentali nei nostri laboratori e in quelli di Ferrovie Nord, ha saputo far fruttare le dritte del nostro ufficio di trasferimento tecnologico e, infine, ha creato un ottimo rapporto con il “mentor” che gli abbiamo appaiato, parlo di Andrea Boeri, un ex McKinsey con la cultura della consulenza che ci ha creduto talmente tanto da investire personalmente nel progetto».

Ora potrebbero arrivare i finanziamenti di qualche centinaia di migliaia di euro, ed il sogno di Luca, Giovanni e Stefano si potrebbe realizzare.

Startup - foto di spremute digitali

Startup – foto di spremute digitali

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