Quattro laghi del Lazio che forse non conosci

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Il Lazio è l’unica area peninsulare, insieme all’Umbria, in cui quello lacustre è uno degli ambienti naturali principali del territorio: tranne rare eccezioni tutti gli specchi d’acqua della regione hanno origine vulcanica. Per fama i più importanti sono il lago di Bolsena, il più grande del Lazio e quarto per superficie in Italia, le cui acque occupano la camera magmatica esausta dell’apparato vulcanico Volsinio, e i piccoli specchi d’acqua dei Castelli Romani, Albano e Nemi, piccoli ma resi famosi dalle gite fuori porta dei romani. Tra la Capitale e il lago di Bolsena ci sono quattro laghi vulcanici, di dimensioni diverse, che meritano di essere conosciuti meglio.

Il lago di Bracciano

Il più importante di questi è il lago di Bracciano, già timidamente noto al turismo internazionale, soprattutto olandese, e recentemente attenzionato dai media di tutto il mondo per la questione della siccità: il bacino di acqua dolce, infatti, è riserva strategica di acqua potabile per la città di Roma. Questo è garanzia per la qualità delle sue acque, essendo conseguentemente un’area fortemente vincolata, ma è anche un problema, per l’ecosistema, in occasione di inverni poco piovosi e estati molto calde.

Il lago si è formato circa 40.000 anni fa dopo l’ultima eruzione del complesso vulcanico Sabatino, quando la camera magmatica, ormai svuotata, è collassata su se stessa: successivamente si è riempita d’acqua. Oggi è l’8° lago d’Italia per estensione e il 5° per portata d’acqua (grazie ad una profondità di 163 metri).

Il lago di Bracciano è particolarmente adatto alla balneazione, per la qualità dell’acqua e per l’assenza di correnti e di natanti a motore: per lo stesso motivo è molto apprezzato da chi pratica sport acquatici come vela, canoa, kajak, SUP, e nuoto. Il fondale, che scende dolcemente, rende il lago adatto non solo ai bambini, ma anche ad attività fisiche tipicamente di terra, come la pallavolo e il beach volley praticato nelle secche.

Gli abitanti delle acque del lago sono principalmente lucci, carpe, trote, lattarini, black bass e coregoni, più rare le anguille.
Un battello gestito dal Consorzio Lago di Bracciano effettua, stagionalmente, un sevizio di linea che collega i tre comuni rivieraschi: Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano. Quando il livello delle acque lo consentono, è prevista anche una quarta fermata al molo del Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle.
Graziosi e ricchi di storia sono tutti e tre i paesi: Bracciano, con il famoso castello, e Anguillara Sabazia sono anche collegate con Roma con la ferrovia FL3 Roma – Viterbo che, fino al paese che dà il nome al lago, effettua un servizio metropolitano.

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Lago di Bracciano nel Lazio

Martignano

Il piccolo lago di Martignano si trova a est di quello di Bracciano: i due sono separati da una sella di terra 2km che si chiama Polline. Il laghetto occupa il cono di uno dei vulcani del sistema Sabatino, e si trova a una quota più elevata del fratello maggiore, sebbene condivide con esso la stessa falda acquifera. Martignano è interamente compreso nel Parco Naturale Regionale di Bracciano – Martignano: amministrativamente è spartito tra il Comune di Anguillara Sabazia, a sud, e Campagnano di Roma a nord. Non vi sono insediamenti sulle sue sponde (tranne qualche azienda agricola e agrituristica) e per questo è una meta molto apprezzata da chi ama la natura e la quiete. Durante la prima età imperiale il bacino era utilizzato per alimentare le naumachie di Augusto, attraverso l’Aqua Alsietina, l’acquedotto appositamente fatto costruire dal primo imperatore: oggi il livello delle acque è inferiore rispetto all’epoca romana, come testimoniano i resti dei manufatti idraulici, che giacciono a quote più elevate.

Monterosi

Il minuscolo lago naturale di Monterosi si trova a nord est, in posizione defilata, rispetto al complesso vulcanico Sabatico, ci cui fa parte: anche in questo caso le acque hanno riempito il cono di un vulcano non più attivo.

L’area è di grande interesse geologico e naturalistico:in superficie prosperano numerose piante acquatiche e uccelli di palude. La profondità media è circa 7 metri: la presenza di ninfee e piante acquatiche è stata favorita proprio dalla bassa profondità delle acque. Recentemente è stato bonificato con interventi compatibili con l’ambiente per permetterne una migliore fruizione turistica.
Lago di Vico

Al centro di un altro importante complesso vulcanico, quello Cimino, giace il lago di Vico, diviso tra i Comuni di Ronciglione, Caprarola e Viterbo (le sponde fanno parte della frazione di San Martino al Cimino). Il lago ha avuto origine circa 100.000 anni fa in seguito al riempimento della caldera vulcanica. Al centro dello specchio d’acqua svetta il monte Venere, un tempo un’isola, oggi una penisola. Le dimensioni sono modeste ma l’elevazione in quota di 507 m s.l.m. gli conferiscono il primato di altitudine tra i grandi laghi italiani.

Le manifestazioni sui laghi laziali

Per le comunità rivierasche il lago è un elemento imprescindibile della propria identità, oltre che risorsa economica: per questo i laghi sono luoghi centrali di manifestazioni ed eventi, con cui gli abitanti del luogo omaggiano e valorizzano la propria risorsa. Soprattutto i principali, di Vico e di Bracciano, sono interessati da numerose manifestazioni, soprattutto estive. Sul lago Cimino è famoso il Palio di Vico, una disputa tra imbarcazioni. Sul lago di Bracciano si alternano gare sportive di rilievo, anche mondiali, inerenti vela, canoa, e nuoto, e manifestazioni più maccheroniche, come Lake & Shake. Le sagre del pesce di Anguillara e Trevignano, e la festa dell’Assunta (15 agosto), con la navigazione della macchina sulle sponde trevignanesi, testimoniano l’attaccamento delle popolazioni al proprio lago, e l’importanza che esso riveste per chi vive sulle sue rive.

Se decidi di scoprire questi laghi dai una sbirciata a http://www.visitbracciano.it: il sito turistico del territorio.

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