Papa Francesco in Lituania: “chiesa solidale”

A Vilnius, sabato, il Papa aveva esortato a «ospitare le differenze» e messo in guardia da chi, come fecero i regimi totalitari del Novecento, «strumentalizza le differenze» imponendo un «modello unico» che vuole «annullare il diverso». Ora Papa Bergoglio alza lo sguardo davanti agli oltre centomila fedeli riuniti nel parco in Lituania ed invita a «mettere al centro», come Gesù nel Vangelo, i più piccoli (bambini) e gli ultimi (coloro più in difficoltà): «Oggi forse sono le minoranze etniche della nostra città, o quei disoccupati che sono costretti a emigrare. Forse sono gli anziani soli, o i giovani che non trovano un senso nella vita perché hanno perso le loro radici».

«Non possiamo essere come quegli “esperti” spirituali, che si mettono a giudicare solo dall’esterno e passano tutto il tempo a parlare di “quello che si dovrebbe fare”». La risposta di Gesù a chi gli chiede chi sia il più grande, l’ «antidoto» a «queste lotte di potere e al rifiuto del sacrificio» è mettere al centro – «in mezzo» a loro – un bambino, «un ragazzino che di solito si guadagnava gli spiccioli facendo le commissioni che nessuno voleva fare». E «in mezzo , spiega il pontefice, «significa equidistante, in modo che nessuno possa fingere di non vedere, nessuno possa sostenere che “è responsabilità di altri”, perché “io non ho visto” o “sono troppo lontano”. Senza protagonismi, senza voler essere applauditi o i primi». accoglienza

Per questo motivo bisogna essere una Chiesa in uscita, «solidale con l’umanità», chiude poi Papa Francesco: «Sapendo che quell’uscire comporterà anche in certi casi un fermare il passo, mettere da parte le ansie e le urgenze, per saper guardare negli occhi, ascoltare e accompagnare chi è rimasto sul bordo della strada. A volte bisognerà comportarsi come il padre del figlio prodigo, che rimane sulla porta aspettando il suo ritorno, per aprirgli appena arriva. Oppure come i discepoli, che devono imparare che, quando si accoglie un piccolo, è lo stesso Gesù che si accoglie».

Papa Francesco in Lituania

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