La sera del 2 marzo scorso, in Piazza del Popolo l’attuale Vice Premier Di Maio, al tempo candidato Premier per il M5S sventolava le famose 9 pagine, contenti le basi del programma politico pentastellato, cavallo di battaglia della campagna elettorale 2018.
«Vi presento – disse – il primo decreto legge del primo Consiglio dei ministri del Movimento 5 Stelle» «E’ un decreto in tre punti. Al primo punto dimezziamo lo stipendio ai parlamentari della Repubblica! . Al secondo punto togliamo i vitalizi ai politici! E al terzo punto di questo decreto tagliamo 30 miliardi di sprechi e privilegi e li rimettiamo in aiuti alle famiglie che fanno figli, a chi perde il lavoro e ai pensionati! ».
Aggiungendo «Queste sono nove pagine, nove pagine di decreto legge. Bastano 20 minuti di Consiglio dei ministri per approvarlo».
Ora sono passati più di 100 giorni dalla costituzione del governo, quindi sarebbe interessante capire se questo famoso decreto legge è stato fatto.
Aimeh passi avanti non ce ne sono, anzi tale decreto non è nemmeno nell’ordine del giorno, e tale promessa sembra rivangare il recente passato, con “contratto con gli italiani” dell’ex Premier Berlusconi.
Prendiamo lo stipendio dei deputati, tema di punta della dialettica pentastellata, che è uguale a quello dello scorso anno e l’argomento è passato oltre i radar politici.
Non parliamo poi dei vitalizi, che non sono stati tolti (in quanto è impossibile toglierli) ma bensì ricalcolati e c’è un enorme rischio di annullamento della delibera.
Ma la questione fondamentale è sul terzo punto, in quanto già nel mese di marzo Di Maio aveva già individuato «30 miliardi di sprechi e privilegi» da tagliare, ma da allora nulla di rilevato.
Insomma, sicuri che non siano “promesse di campagna elettorale“?

Vice Premier Di Maio e le sue promesse elettorali
Be the first to comment on "Promesse in campagna elettorale? Il Vice Premier Di Maio"