Solo gli stolti, oggi, possono evitare di congratularsi con Massimo D’Alema

D’Alema è entrato nel carcere di Curitiba, dove ha incontrato l’ex presidente brasiliano Inacio Lula Da Silva, accusato di corruzione e riciclaggio, lì rinchiuso da più di cinque mesi e impossibilitato a ricandidarsi alla presidenza del Brasile.

“L’ho trovato sereno e molto lucido. Non avrei mai immaginato di incontrarlo come prigioniero. Ma ha lo steso spirito, lo stesso coraggio, la stessa volontà di servire il popolo brasiliano. Malgrado le ingiustizie che ha subito continuerà ad essere prezioso per il Brasile, dopo essere stato il miglior presidente che questo paese abbia mai avuto”.

Negli ultimi giorni, hanno visitato Lula anche gli ex presidenti di Uruguay e Colombia Pepe Mujica ed Ernesto Samper, l’ex presidente del Parlamento europeo Martin Schultz, l’ex governatore del Distretto Federale di Città del Messico Cuauhtemoc Cardenas.

D’Alema si è recato a Curitiba prima di prendere parte al seminario internazionale organizzato dalla Perseu Abramo Foundation, «Minacce alla democrazia e all’ordine multipolare», coordinato dalla presidente del Partido dos Trabalhadores, Gleisi Hoffman, nel quale hanno preso la parola anche l’ex primo Ministro spagnolo Zapatero, l’ex primo Ministro Francese Villepin e Noam Chomsky.

D’Alema ha ricordato come “moltissimi giuristi europei, esaminando le carte processuali, hanno constatato come la condanna dell’ex presidente sia giunta al termine di un processo in cui non sono stati garantiti i diritti fondamentali dell’imputato né è stata presentata alcuna prova”. In questo quadro, il fatto che sia stato condannato a 12 anni di prigione non può che apparire “una mostruosità”.

Dal carcere, Lula ha invitato a sostenere alle elezioni di ottobre il candidato del PT, Fernando Haddad», che risulta in testa nei sondaggi.

Nei giorni scorsi, sulla vicenda di Lula era intervenuto anche Beppe Grillo. Aveva sostenuto che Lula sarebbe “vittima di persecuzione politica” perché ha osato sfidare le “lobby di potere”. In Brasile, sarebbe avvenuto un complotto giudiziario finalizzato ad impedire una sua nuova elezione alla presidenza, ma per decine di milioni di brasiliani poveri, Lula rappresenta un “simbolo di speranza, coraggio e onestà”, e Grillo ricorda alcune delle riforme varate dal presidente-operaio, come il sussidio Borsa famiglia o il progetto Fame Zero. Riforme in larga parte cancellate dall’attuale presidente Michel Temer.

Grillo è, come si dice, un privato cittadino, ma il Premio Nobel argentino Adolfo Pérez Esquivel ha rivolto un appello al popolo e al governo italiano – pubblicato su «il manifesto» e ignorato dai grandi media – perché si pronunci in difesa di Lula e del diritto del popolo brasiliano a vivere in democrazia. Fragoroso il doppio silenzio, del Pd e del governo italiano.

Massimo D'Alema in visita a Lula

Massimo D’Alema in visita a Lula

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