Lavorare di domenica? Purché sia tu a farlo

Lavorare di domenica
Lavorare di domenica

Dal punto di vista finanziario, non ho letto una sola analisi che possa smentire un semplice dato di fatto: si sono “spalmati” su 7 giorni gli stessi incassi che prima si facevano in 6. Ci ha guadagnato la grande distribuzione, ci hanno perso i negozi di prossimità, ma la torta era e rimane la stessa.

A fronte di nessun beneficio commerciale, le conseguenze sociali sono state disastrose: i negozi sempre aperti dal lunedì alla domenica hanno alzato l’autosfruttamento delle famiglie degli esercenti e peggiorato le condizioni di vita dei dipendenti (sotto ricatto). E non stiamo parlando dei “lavoretti” che servono ai ventenni per non gravare completamente sui genitori. La questione riguarda, invece, chi sta a busta-paga e lavora 40 o 45 domeniche all’anno, per vendere gli stessi prodotti che si possono acquistare il giorno prima o il giorno dopo, guadagnando gli stessi soldi di un qualsiasi lunedì: conoscete qualcuno che, potendo scegliere, lavorerebbe di domenica anziché di lunedì?

Trovo ridicolo, anzi un insulto all’intelligenza, il parallelo con ristoranti, pizzerie, musei, cinema e teatri o, peggio, ospedali, ferrovie, autobus e pubblica sicurezza. Al cinema, da oltre un secolo, ci si va la sera, potersi curare e potersi spostare li consideriamo diritti, non si possono paragonare all’acquisto notturno o festivo di tre birre, un paio di calzini, un deodorante.

La proposta del governo non prevede la totale chiusura domenicale, ma che venga stabilito, a livello comunale, un certo numero di giorni di chiusura obbligatoria per ogni negozio, garantendo che, a rotazione, il 25% rimanga aperto. Sarebbe questo “il ritorno al Medioevo”?

Quando leggo che ci sono famiglie che lavorano tutta la settimana e possono fare la spesa solo nei giorni festivi, penso alla facilità con cui ci hanno portato i cervelli all’ammasso. Non conosco nessuno – ripeto: nessuno, nemmeno i turnisti – che non possa fare acquisti entro le ore 20 del sabato. È che si sono consolidate abitudini egoistiche a cui non si è disposti a rinunciare, chiudendo gli occhi sul loro impatto sociale. È la famosa “sinistra” che ha smarrito qualsiasi traccia di solidarietà verso chi lavora.

Vero è che disporre la chiusura domenicale degli esercizi commerciali, può favorire i colossi dell’e-commerce; ma se la si pensa in un certo modo, basta evitare di comprare online o “h24” almeno di domenica.

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