Perché a Pasqua si uccidono e si mangiano gli agnelli

Perchè uccidiamo e mangiamo gli agnelli per Pasqua?
Perchè uccidiamo e mangiamo gli agnelli per Pasqua?

La tradizione di mangiare l’agnello a Pasqua proviene direttamente dal Vecchio Testamento.

In Esodo 12 il terribile Dio del Vecchio Testamento ordina agli Ebrei di uccidere e mangiare un agnello e di porre il suo sangue sull’uscio di casa, in tal modo, quando Lui sarebbe passato per uccidere tutti i bambini primogeniti d’Egitto (strage degli innocenti), avrebbe potuto riconoscere in quali case vi erano degli Ebrei da risparmiare.

Tradizione nata da alcuni passi di Esodo 11 e 12

Vale la pena di riportare alcuni passi di Esodo 11 e 12, dai quali è nata questa tradizione:

“Dice il Signore: Verso la metà della notte io uscirò attraverso l’Egitto: morirà ogni primogenito nel paese di Egitto, dal primogenito del faraone che siede sul trono fino al primogenito della schiava che sta dietro la mola, e ogni primogenito del bestiame. Un grande grido si alzerà in tutto il paese di Egitto, quale non vi fu mai e quale non si ripeterà mai più” (Esodo 11, 4-5-6) “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un pò del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell’acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. E’ la pasqua del Signore! In quella notte io passerò per il paese d’Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d’Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne”

(Esodo 12, da 1 a 14)
Ecco dunque da dove nasce la macabra tradizione di mangiare l’agnello a Pasqua. Lo si fa in ricordo di un Dio sanguinario, tanto simile all’uomo.

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